Strane parole per cose che non si vedono. Arte concettuale

a cura di Michele Bramante

Nell’ambito di un esperimento volto alla formazione culturale dei dipendenti e collaboratori interni impiegati in azienda, Samuele Camatari titolare della Jusan Network, si è fatto promotore di un’iniziativa che presenta caratteri quantomeno innovativi se confrontatati con la formazione convenzionale. Non si tratta, infatti, dei consueti corsi di aggiornamento attinenti alla mission aziendale. Il corso erogato ai propri dipendenti e ai clienti interessati mira alla crescita personale e, per conseguenza, allo sviluppo della creatività con ricadute proficue sul rendimento e la produttività. I destinatari del corso saranno informati sul pensiero e i concetti che riguardano l’Arte Contemporanea.

Il corso si svolgerà presso la sede dell’agenzia Jusan Network, sviluppando la disamina dei punti cruciali della storia dell’Arte del Novecento, fornendo l’attrezzatura minima sufficiente ad orientarsi nei suoi percorsi. Di Arte Concettuale si parla nel secondo incontro, mercoledì 17 maggio 2017, Joseph Kosuth e Sol LeWitt, ci aiuteranno a comporre un più preciso quadro della cosiddetta arte concettuale, permettendoci di maneggiare in maniera non impropria anche questo termine della nomenclatura artistica.

Non esiste attività in cui l’invenzione non abbia un ruolo centrale nella risoluzione di problemi o nell’immaginazione di percorsi inesplorati. Stimolare queste facoltà apporta certamente dei vantaggi nelle capacità professionali, ma, più ancora, nella crescita individuale che la necessità del lavoro lascia troppo spesso inespressa. L’iniziativa promossa da Jusan unisce i due aspetti fornendo un valido esempio di imprenditoria illuminata che, oltre al comfort ambientale, coltiva anche lo spirito del gruppo di lavoro. Ampliare l’offerta ai propri clienti aggiunge ulteriore lustro alla percezione esterna dell’immagine aziendale favorendo il consolidamento dei rapporti professionali.